In vasi di grandi dimensioni quando l’apparato radicale sarà ben sviluppato avendo a disposizione un volume di terra maggiore, il vaso è in grado di immagazzinare maggiori quantità di acqua per poi distribuirle più lentamente e costantemente nel tempo alla pianta.
La quantità di acqua da apportare va da 2 a 6 litri di acqua per volta, questa varia in base alla grandezza del vaso, all’esposizione e alle temperature giornaliere.
Per quanto riguarda la frequenza invece non bisogna irrigare a “calendario” ovvero ogni 2, 3 o 5 giorni, ma bisogna irrigare quando l’umidità del terreno è troppo bassa per garantire un giusto apporto di acqua alla pianta. In parole povere, ogni volta prima di irrigare bisogna controllare che la quantità di acqua nel vaso sia bassa. Ovviamente in vasi di grosse dimensioni con la pianta che ha formato nuove radici questa operazione può essere fatta ogni 2-3 giorni, sempre in base alle temperature e all’esposizione del vaso – per piante appena trapiantate sarebbe buona operazione quella di controllare giornalmente.
Per capire se c’è bisogno di un’irrigazione si può provare a scavare con le dita o con una paletta 2-3 cm nel vaso per capire se negli strati più “profondi” ci sia ancora presenza di acqua oppure no. Se il vaso ha i buchi di drenaggio laterali visibili si può capire che è necessaria un’irrigazione quando la superficie del terriccio che si vede nel foro è asciutta.
Se gli strati profondi risultano bagnati si può aspettare ancora prima di irrigare nuovamente, se invece li senti secchi allora si può procedere con una nuova irrigazione.
Per i primi 6 mesi la pianta grazie al sistema Plantì non necessita nessun tipo di concimazione.
Passati i 6 mesi si può procedere a una nuova concimazione, e si possono scegliere 2 alternative:
Utilizzare dei concimi granulari a lento rilascio mescolati nello strato superficiale del terriccio alla dose raccomandata in etichetta e calcolata in base al volume del terriccio contenuto nel vaso
Utilizzare un concime liquido mescolato nell’acqua di irrigazione.
Con quest’ultimo bisogna rispettare le dosi consigliate in etichetta per evitare danni causati da eccessi di sostanze nutritive.
Una tecnica semplicissima ed ecologica, che replica quello che succede in natura e così avrai sotto controllo le erbe infestanti, ma non solo, il terreno delle tue piante conserva il calore del terreno, prezioso per prevenire gelate e sbalzi climatici, ne conserva l’umidità, che significa un risparmio di tempo per innaffiare e un risparmio idrico, mantiene morbido il suolo, evitando che il terreno si secchi e, infine, apporta materia organica: il massimo per le tue piante, per sempre belle, rigogliose e in salute!
Abbiamo creato il packaging perfetto per il trasporto delle piante in vaso: speciali scatole in cartone, totalmente riciclabili, isolano le piante sia dal caldo che dal freddo, le fanno respirare, bloccano il vaso evitando che si sposti o rovesci durante il trasporto, mentre un rivestimento ad hoc contiene la terra e la pacciamatura, la copertura ecologica in lolla di riso che non fa crescere le erbe spontanee.
La condizione obbligatoria per una crescita rigogliosa della pianta è la corretta gestione dell’acqua di irrigazione: la zolla di terreno all’interno del vaso non deve subire periodi prolungati di troppo bagnato o di troppo asciutto. Bisogna trovare un equilibrio con l’irrigazione perché discontinuità nell’umidità del terreno può portare la pianta in uno stato di stress che, nei casi più estremi, può portare alla sua morte.
Solitamente non c’è un periodo prestabilito per il trapianto delle piante in vaso: ci sono però alcune regole da rispettare per eseguirlo al meglio:
Una cosa molto importante, a cui bisogna fare molta attenzione in quanto può determinare la cattiva riuscita del trapianto, è quella di cercare di far prendere meno urti possibile alla zolla di terra con all’interno le radici ed evitare che si rompa, in quanto una botta molto forte o la rottura può causare il danneggiamento delle radici determinando un cattivo assorbimento di acqua e sostanze nutritive portando la pianta, nei casi più estremi, anche alla morte.
Il trapianto va effettuato in un periodo in cui si è sicuri che non si presenteranno più gelate, quindi da circa marzo fino a settembre, massimo ottobre.
Per favorire la corretta riuscita bisogna bagnare bene le piante subito dopo il trapianto e per la prima settimana e mezza.
Per la prima volta si può apportare circa la metà dei litri di capienza del vaso, se ad esempio il vaso è da 10 litri bisogna irrigare subito con 5 litri di acqua, distribuendoli nell’arco di 10-15 minuti. Questo serve per compattare bene il terreno ed evitare che tutta l’acqua venga drenata subito.
Per le irrigazioni successive non è indispensabile fornire la stessa quantità di acqua della prima irrigazione ma può andare bene 1/5 dei litri del volume del vaso.
E’ molto importante per i primi 1,5 – 2 mesi distribuire la maggior parte dell’acqua nelle vicinanze del fusto in quanto quasi tutte le radici si trovano in quella zona. Questo viene fatto per evitare che distribuendo la maggior parte in zone troppo lontane, le radici ricevano poca acqua causando stress idrici che possono portare la pianta al disseccamento.
Abbiamo creato il packaging perfetto per il trasporto delle piante in vaso: speciali scatole in cartone, totalmente riciclabili, isolano le piante sia dal caldo che dal freddo, le fanno respirare, bloccano il vaso evitando che si sposti o rovesci durante il trasporto, mentre un rivestimento ad hoc contiene la terra e la pacciamatura, la copertura ecologica in lolla di riso che non fa crescere le erbe spontanee.
Le piante arrivano a casa tua in perfette condizioni, pronte a rallegrarti la vista e il cuore, a purificare l’aria, a fornirti ossigeno, a eliminare i cattivi odori, a rinfrescare e depurare!